Chiara Ricci nasce a Roma il 16 gennaio 1984.
La sua infanzia, l’adolescenza e, da lì, tutta la sua vita vengono influenzate da un nome: quello di Anna Magnani.
Conosce il suo nome prima di incontrare il suo volto e non riesce più a dimenticarla.
Ben presto la sua idea iniziale di diventare un’archeologa e specializzarsi in egittologia viene sostituita da quella di diventare, “da grande” una studiosa di cinema.
La sua passione per Anna Magnani, verso i quindici anni, le fa contattare alcune delle persone che hanno avuto l’onore, il piacere e la fortuna di conoscere l’attrice.
Incontra:
– Patrizia Carrano (con cui ha instaurato un caro rapporto di amicizia che ormai dura da circa tredici anni),
– il famoso aiuto regista di Luchino Visconti, Rinaldo Ricci (con il quale è nata un’amicizia profonda),
– Silvana Pini, Franco D’Alessandro, Vieri Niccoli,
– Massimo Ranieri, Pietro Pintus, Iolena Baldini, Lietta Tornabuoni,
– Marcello Gatti, AnnaMaria Guarnieri, Osvaldo Ruggieri, Ugo Pirro, Chris Vermorcken…
Ma è decisa ad andare avanti, vuole saperne di più.
Inizia, così, il suo vero lavoro di ricerca: e inizia a rintracciare e a recuperare riviste, giornali, fotografie dagli anni Trenta sino ai giorni nostri. Ed è questo, oggi, il suo tesoro più grande.
Frequenta il Liceo linguistico con risultati deludenti ma non si abbatte: è decisa a iscriversi all’Università e, nel frattempo, inizia la sua collaborazione e amicizia con il drammaturgo Franco D’Alessandro.
Nel 2003 scopre che anche a Roma si può frequentare il Corso di Laurea in Dams (Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo) e senza pensarci troppo si iscrive. Nel luglio 2008 arriva la Laurea e la tesi interamente dedicata ad Anna Magnani, dal titolo Il Teatro davanti alla Macchina da presa.
. Ma sembra non essere ancora abbastanza. Si vuole fare di più.
Per un caso fortuito, nel 2009, avviene l’incontro con la Casa Editrice Edizioni Sabinae e con il suo Direttore, Simone Casavecchia il quale accetta con entusiasmo l’idea di pubblicare un nuovo libro da dedicare alla “madre del Neorealismo”. E nel luglio dello stesso anno la Tesi diviene un libro la cui presentazione in anteprima ha luogo nella splendida Piazza Vittorio Veneto di San Felice Circeo, luogo tanto amato dalla Magnani e dove,oggi, riposa.
Nell’ottobre dello stesso anno il libro dal titolo d’ispirazione pucciniana Anna Magnani. Vissi d’arte Vissi d’amore ottiene il secondo premio nella sezione “Saggistica” nell’VIII Edizione del “Premio Internazionale Giuseppe Sciacca”.
È un libro nato come vera dimostrazione di affetto verso questa donna e si è fatto, e si tenta di fare il possibile, per far avvicinare ancor di più il grande pubblico e – soprattutto – le nuove generazioni a questa figura cinematografica internazionale (e non solo).
Ma Chiara sente che c’è bisogno di scoprire ancora di più, decide di continuare gli studi e si iscrive al Corso di Laurea Magistrale “Cinema, Televisione e Produzione Multimediale”.
Nel novembre 2010 discute la Tesi di Laurea dal titolo “Il cinema in penombra di Elvira Notari”, ovvero la prima donna regista italiana.
Attualmente collabora con un sito di cinema scrivendo recensioni cinematografiche, continua le sue ricerche e dedica gran parte del suo tempo alla storia del cinema muto (in particolar modo italiano e americano).
Ha tradotto per piacere dello studio e per fame di curiosità biografie di attrici hollywoodiane che spera un giorno potranno essere pubblicate (Gloria Swanson, Barbara Stawnyck, Lana Turner..) e lavora ai suoi progetti riguardo la possibilità di avvicinare i ragazzi più e meno giovani alla Settima Arte e alla creazione di uno spazio e di una serie di eventi da dedicare a quella donna che l’ha guidata nella realizzazione dei suoi più grandi sogni.