LEONARDO SINISGALLI un poeta ingegnere
Leonardo Sinisgalli (1908-1981) si deve considerare un “Leonardo” del Novecento italiano. Un unicum di competenze che spaziano dalla ingegneria alla pittura, dal design alla poesia passando dalla divulgazione e dal giornalismo. Una estrema sintesi del genio lucano che nasce a Montemurro il 9 marzo del 1908. Consegue la laurea in ingegneria a Roma nel 1931; in procinto di unirsi al gruppo di Fermi, che operavano nel laboratorio di Via Painisperna, cambia rotta e si avvicina all’arte e alla letteratura, stringendo amicizia con Arnaldo Beccaria, Libero de Libero, Scipione, Mafai e Ungaretti. Viene inviato a Narni nel 1937, assunto dalla Linoleum come pubblicista, per vendere e pubblicizzare i prodotti dell’azienda. Qualche tempo prima dell’arrivo di Giuseppe Eugenio Luraghi, incaricato di risanare la Linoleum in crisi, si licenzia e inizia una collaborazione con Adriano Olivetti. Con Quasimodo, Ungaretti e Montale fonda l’ermetismo.
Ma è Civiltà delle macchine il suo capolavoro, legato all’editoria. Una rivista bimestrale di carattere scientifico, voluta per divulgare l’evoluzione industriale, tecnica e culturale. Nel 1957 Civiltà delle macchine passa all’IRI e nel marzo del 1958 Sinisgalli lascia il posto al direttore; la rivista andrà avanti fino a tutto gli anni Ottanta mantenendo il titolo ma stravolgendo di fatto i contenuti.
Sinisgalli nell’aprile del 1958 diventa consulente dell’ENI, chiamato dall’onorevole Mattei; seguirà per tale ente numerose campagne pubblicitarie di successo.
Diventa consulente part time dell’Alitalia e fonda con l’amico Ennio Fazioli la rivista La botte e il violino.
Muore il 31 gennaio del 1981 con il desiderio di essere sepolto nella sua Montemurro.
A cura dell’architetto Patrizia Trivisonno